LUOGHI DANTESCHI
 
        Dante nella Divina Commedia fa frequentissimi riferimenti al paesaggio italiano, del quale si dimostra un profondo conoscitore. I suoi riferimenti geografici e topografici assolvono molteplici scopi nell'impianto narrativo del poema. Ci sembra che si possano identificare almeno tre tipologie distinte di riferimenti topografici nel poema, identificabili in relazione alla loro funzione narrativa:

I luoghi narrativi sono reali ed identificati con precisione e situano un personaggio o un evento, al punto di essere spesso il principale elemento di identificazione. Ad esempio nel V canto dell'Inferno Francesca si presenta a Dante con queste parole: "Siede la terra dove nata fui / su la marina dove 'l Po discende / per aver pace coi seguaci sui."

I luoghi di confronto sono in genere anch'essi identificati con precisione e servono per dare al lettore la raffigurazione di un luogo immaginario, esistente soltanto nella mente del poeta, e appartenente all'oltremondo. Ad esempio nel III canto del Purgatorio Dante descrive la montagna del Purgatorio, vista dal basso paragonandola alla costiera ligure: "Tra Lerici e Turbia, la piu' diserta / la piu' romita via e' una scala / verso di quella agevole ed aperta". Questi luoghi sono forse i piu' interessanti per il lettore e in genere il luogo reale e' descritto come inferiore a quello immaginario: meno ripido, meno bello, meno ...

I luoghi allegorici utilizzano anch'essi il luogo reale come termine di comparazione, questa volta di un luogo interiore: mentre nell'esempio precedente il luogo reale della costa ligure e' preso come termine di paragone per un altro luogo, immaginario, il luogo allegorico e' il termine di paragone di uno stato dell'anima. Ad esempio la selva "oscura ... selvaggia e aspra e forte" rappresenta lo stato di peccato del peccatore. Il luogo allegorico e' spesso indefinito dal punto di vista geografico: la selva puo' essere qualunque selva, e' un archetipo piuttosto che un particolare bosco o foresta.

      Chiaramente Dante presume che il lettore conosca la geografia e la topografia d'Italia tanto bene quanto lui: cioe' presume che dire "la montagna del Purgatorio e' piu' ripida della costa ligure" indichi al lettore che la montagna del Purgatorio e' straordinariamente ripida, al limite della verticalita'. E' molto dubbio che il lettore moderno specialmente se straniero, conosca la topografia italiana cosi' bene.
Il Muzzerone, che chiude ad Ovest il golfo di Spezia, potrebbe non essere "la piu' diserta, la piu' romita via" che si incontra tra Lerici e La Turbie (il sentiero si vede appena nella foto e passa sopra il picco); ma da un'idea della natura dei luoghi.
 
    
 
"mi ritrovai per una selva oscura" (bosco sul monte Tarino)
"Come fa l'onda la sovra Cariddi" (Cariddi corrisponde al Capo Peloro a Nord di Messina e di fronte allo stretto; sull'altro versante c'e' Scilla - Reggio Calabria)
 
    
 
"in Mongibello a la fucina negra / chiamando -Buon Vulcano, aiuta, aiuta!-" Inf. XIV (il Mongibello è l'Etna, maggiore vulcano attivo d'Italia)
"come i Roman per l'essercito molto ... verso il castello e vanno a Santo Pietro" Inf. XVIII (Roma, Ponte Sant'angelo; quello qui raffigurato è il ponte cinquecentesco che sostituisce quello visto da Dante)
 
    
 
"Quale ne l'arzana' de' viniziani / bolle d'inverno la tenace pece" Inf. XXI (ingresso principale dell'arsenale di Venezia; ovviamente in forme di molto successive a quelle di epoca dantesca; la foto e' stata presa alla vigilia della Vogalonga 2011, quando Venezia e' popolata di barche variopinte)
 
 
       
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